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Come devono fare le fatture elettroniche nel 2024 le partite iva forfettarie che prima erano esentate

di Marianna Quatraro pubblicato il
fare fatture elettroniche

Quali sono regole, passaggi e servizi per fare fatture elettroniche nel 2024 anche per titolari di Partite Iva forfettarie

Come devono fare le fatture elettroniche nel 2024 le partite iva forfettarie che prima erano esentate? Scatta dal primo gennaio 2024 l’obbligo di emettere fatture elettroniche per i titolari di Partita Iva forfettaria. In realtà, si tratta di un obbligo già in vigore da luglio 2022 ma che inizialmente prevedeva l’esonero per partite Iva forfettarie al 15% fino a 25mila euro all’anno. 

  • Come fare fatture elettroniche per tutte le partite Iva forfettarie dal 2024
  • Quali sono i software per fare fatture elettroniche per partite Iva forfettarie
  • Cosa fare quando titolare di Partita Iva forfettaria riceve una fattura elettronica
  • Per quanto tempo deve essere conservata la copia di una fattura elettronica da partite Iva forfettarie
  • Come fare le fatture elettroniche nel 2024 con commercialista per partite iva forfettarie 


Come fare fatture elettroniche per tutte le partite Iva forfettarie dal 2024

Dal primo gennaio 2024 scatta, dunque, l'obbligo di fatturazione elettronica per tutti coloro che hanno una Partita Iva anche forfettaria e indipendentemente dai ricavi o compensi conseguiti nell'anno precedente.

Per emettere fatture elettroniche chi ha la Partita Iva forfettaria può usare il servizio online dell’Agenzia delle Entrate: Fatture e Corrispettivi o, in alternativa, usare un software a pagamento dedicato alla fatturazione elettronica, per la gestione del processo di emissione e conservazione delle fatture elettroniche.

Per l’emissione di fatture elettroniche per chi ha la partita Iva forfettaria, il primo passaggio da fare è scegliere il giusto software, specifico programma che genera la fattura nel formato XML e la invia al Sistema di Interscambio (SdI). Il Sistema esamina a sua volta il documento e lo invia al destinatario.

Una volta scelto il software, bisogna compilare la fattura inserendo i dati di mittente e destinatario:

  • nome della ditta/denominazione/ragione sociale, nome e cognome, indirizzo;
  • numero di partita Iva;
  • regime fiscale (RF02 per Contribuenti minimi o RF19 per Regime Forfettario);
  • Cassa previdenziale, per esempio come Cassa di previdenza e assistenza per gli ingegneri e architetti (INARCASSA), Cassa di previdenza e assistenza geometri (CIPAG), cassa di previdenza e assistenza forense, etc.
  • Scegliendo alcuni software, basta inserire tali dati una sola volta, la prima, per poi averli in automatico nelle successive fatture,
  • Inseriti i propri dati nella fattura, si passa poi all’inserimento dei dati del cliente o consumatore:
  • nome della ditta/denominazione/ragione sociale, nome e cognome, indirizzo;
  • numero di partita Iva;
  • Codice destinatario o codice univoco, che identifica il destinatario della fattura e aiuta il Sistema di Interscambio a recapitare la fattura ed è composto da 6 cifre se il destinatario è un’azienda o un libero professionista o da 7 cifre se il destinatario è una Pubblica Amministrazione;
  • Pec del cliente, che si può indicare in alternativa al codice destinatario se non si trovare il codice destinatario dell’azienda o del privato. 
Dopodicchè bisogna riportare i dati della fatturazione che sono:
  • numero progressivo, ma nella maggior parte dei casi è il software stesso a suggerire il numero, tenendo il conteggio per evitare errori di numerazione;
  • data;
  • prodotti e servizi, con unità vendute, prezzo e natura Iva N2.2, prodotti o servizi non soggetti ad Iva, cisto che per il regime forfettario è prevista l’esenzione dal pagamento Iva;
  • dati di pagamento.
  • Se l’importo delle fatture è superiore ai 77,47 euro, i titolari di partite Iva in regime forfettario devono applicare l’imposta di bollo di 2 euro e, in fase di compilazione della fattura elettronica, bisogna riportare ‘SI’ nel campo ‘Bollo Virtuale’. 
  • Infine, bisogna applicare la firma digitale della fattura elettronica e inviarla al Sistema di Interscambio. Precisiamo che molti software per la fatturazione elettronica permettono di compiere contemporaneamente entrambe le operazioni con un solo clic. 

Quali sono i software per fare fatture ele partite Iva forfettarie nel 2024 

Sono diversi i software disponibili per permettere ai titolari di Partita Iva di emettere fatture elettroniche, come:
  • servizio messo a disposizione da Aruba, valido per tutti i browser, Android e iOS;
  • LiberoSIFattura; 
  • Fatture in Cloud;
  • SDiPEC, software per la fatturazione elettronica completamente gratuito disponibile solo per sistema operativo Windows;
  • Assoinvoice, servizio disponibile per Windows, MacOS, Linux, anch'esso programma per le fatture elettroniche gratuito

Cosa fare quando titolare di Partita Iva forfettaria riceve una fattura elettronica

Una volta ricevute le fatture elettroniche, i titolari di Partita Iva forfettaria possono conservarle archiviando le copie cartacee o tramite la conservazione sostitutiva. Precisiamo che per titolari di partite Iva forfettarie è obbligatorio conservare il documento cartaceo e per farlo bisogna scaricare il file ricevuto (via email, tramite Ppec o codice destinatario), stamparne una copia cartacea, archiviarla e conservarla.

Come fare le fatture elettroniche nel 2024 con commercialista per partite iva forfettarie 

In alternativa alla procedura di emissione di fatture elettroniche in piena autonomia tramite servizio dell’Agenzia delle Entrate o appositi software, titolari di partita Iva forfettaria possono rivolgersi ad un commercialista per fare fatture elettroniche, semplicemente rilasciando al professionista apposita delega.

Una volta ricevuta la delega, il commercialista accede all’area riservata dell’impresa o del professionista sul sito dell’Agenzia delle Entrate, gestisce i rapporti con il Fisco del suo cliente e:

  • acquisisce le fatture elettroniche emesse e ricevute dall’impresa o dal professionista, disponibili fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello di ricezione da parte del Sistema di Interscambio;
  • riceve e conserva i dati trasmessi con riferimento alle operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate con soggetti esteri;
  • indica al Sistema di Interscambio l'indirizzo telematico per ricevere i file contenenti le fatture elettroniche, e cioè un codice destinatario o un indirizzo Pec, da parte del soggetto delegante;
  • genera il codice a barre bidimensionale (QR-Code) per l'acquisizione automatica delle informazioni anagrafiche Iva del soggetto delegante e del relativo indirizzo telematico.

Quanto costa fare fatture elettroniche per Partite Iva forfettarie

Emettere fatture elettroniche tramite il servizio dell’Agenzia delle Entrate non prevede alcun costo. Quando, invece, si fanno fatture elettroniche scegliendo uno dei software disponibili, si pagano i costi dell’abbonamento annuale al servizio che, mediamente, che sono di circa 30 euro.

Chiedere ad un commercialista di occuparsi dell’emissione di fatture elettroniche implica per titolari di Partite Iva costi più elevati, che variano a seconda di quante fatture elettroniche all’anno si devono emettere e che oscillano, mediamente, tra i 5 euro per singola fattura e fino anche a 300 euro. Ci sono poi commercialisti che hanno un servizio di fatturazione elettronica che mettono a disposizione di alcuni clienti a cui chiedono solo un piccolo rimborso. 

Per quanto tempo deve essere conservata la copia di una fattura elettronica da partite Iva forfettarie

Stando a quanto stabilito, la copia della fattura elettroniche deve essere conservata per almeno dieci anni.

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